Giacobazzi sbarca in America

Il lavoro andava bene e le soddisfazioni non mancavano. Ad Antonio tuttavia, i confini nazionali andavano stretti e riteneva che il Lambrusco, grazie alle sue caratteristiche, avesse il potenziale per diventare un grande successo anche all’estero.

Nel 1969 decise così di sbarcare in America ma l’impatto non fu per niente facile.
Alla Camera di Commercio Italo Americana di New York, si sentì dire che non avrebbe mai funzionato. Gli spiegarono che gli americani non bevevano vino ma solo birra, whisky e Coca Cola!
Inoltre il nome Giacobazzi era difficile da pronunciare e dunque era meglio lasciar perdere.
Mai previsione fu tanto sbagliata! Antonio infatti, anzichè farsi scoraggiare e desistere, mise in campo tutta la sua tenacia e capacità imprenditoriale andando avanti incurante di ogni critica.
La chiave del successo fu capire ed assecondare il gusto del consumatore americano che non aveva un palato evoluto e pronto ad apprezzare i vini così come eravamo abituati a consumarli noi Italiani.
Serviva un vino che fosse facile da bere, pur mantenendo le spiccate note di frutta, la spuma vivace ed il colore rosso intenso.
Fu così che nacque un vino dall’inconfondibile profilo organolettico che conquistò tutti e che in meno di 10 anni arrivò a vendere qualcosa come 1.500.000 casse annue.
Nel 1979 Giacobazzi era ormai un nome famoso e riconosciuto grazie anche alla massiccia pubblicità radiofonica e televisiva dei principali networks americani e sintetizzabile in alcuni jingles come “Giacobazzi it’s my wine” che era diventato il tormentone delle radio East Coast, “Giacobazzi…someone tonight” e “Giacobazzi spoken here” che erano gli slogan degli spot pubblicitari tuttora disponibili su YouTube.

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